1 agosto 2009

Sreten Jocic, detto Joca Amsterdam.

Sono passati pochi mesi dalla misteriosa morte del direttore del quotidiano croato Nacional, avvenuta in una strana cornice di intrecci tra mafia balcanica e politica ad alti livelli. Le indagini sui possibili assassini di Ivo Pukanic, Zeljko Milovanovic e Bojan Guduric - per i quali la polizia croata ha promesso di dare un premio di 17000 euro per ogni possibile informazione - hanno portato alla conclusione che nell'omicidio di Pukanic sono stati coinvolti dei membri del clan di Zemun. L'organizzazione criminale, già nota nei Balcani per il loro coinvolgimento in molti crimini e omicidi di eccellenza, tra cui quello del Premier serbo Zoran Djindjic, e operazioni transnazionali di traffico di armi e di droga, oggi sembra essere tornato "al punto zero", dopo l`ultimo arresto del boss Sreten Jocic, detto Joca Amsterdam. Jocic è uno dei tipici personaggi dei film della mafia, che ha lavorato tanti anni in Bulgaria e Olanda, dove è stato anche arrestato e così ha avuto il soprannome di Amsterdam, con il quale è noto in tanti circoli mafiosi.



L'Avvocato di Joca Amsterdam, Zdenko Tomanovic, ha dichiarato che il suo cliente nega qualsiasi coinvolgimento nell'omicidio di Pukanic, confermando che il suo arresto è il prodotto dei giochi politici della Croazia. Tanto è vero che solo un paio di mesi fa, sulla base delle prove fornite dalla polizia croata, Domagoj Margetic - membro del Gruppo di ricerche sulla criminalità organizzata nel Sud-Est europeo - ha confermato il coinvolgimento di personaggi politici con gruppi criminali che operano nei Balcani. L'avvocato Tomanovic conferma, inoltre, che nessuna prova porta al suo cliente Amsterdam. “Jocic ha confermato che la Procura ha reagito solo perché è giunta una voce dalla Croazia, mentre i fatti che dovevano essere “provati” erano semplicemente che fosse inserito nel più grave crimine per l'omicidio di Pukanic, e nei giochi delle strutture dei servizi segreti croati e della polizia che è connessa con la mafia croata”, ha dichiarato Tomanovic. Quanto riportato da Tomanovic corrisponde, nel dettaglio, a quanto affermato dallo stesso Domagoj Margetic, analizzando le informazioni delle fonti presso la polizia croata (si veda Chi ha ucciso Pukanic? ), attirando le reazioni infastidite dei media croati.

Jocic non ha voluto rispondere a nessuna domanda posta dalla polizia fin quando non verranno prodotte anche le prove che giustificano tale arresto. Allo stesso, anche presso la Procura serba nessuno era in grado di confermare se fosse stata inviata dalla Croazia la documentazione connessa al "caso Pukanic". Oltre all'origine del mandato di arresto, circola tra i media la speculazione sulla possibile estradizione di Jocic, la quale non potrà essere concessa se dalla Croazia non arriva la documentazione e le prove che giustificano l'arresto. Facendo un confronto parallelo con il caso di Miladin Kovacevic, studente serbo accusato negli Stati Uniti per aver aggredito un collega americano, Brian Steinhauer, allora è stato deciso che il Processo si dovrà svolgere in Serbia. C'è da chiedersi se anche nel caso di Amsterdam accadrà lo stesso, oppure se davvero la Serbia entrerà nei giochi politici dalla Croazia.